Benessere

Cannabis legale in cucina: tutti i segreti per farne un uso ideale

È a tutti gli effetti un superfood e, cioè, uno di quei cibi che hanno notevoli benefici per l’organismo e nella maggior parte dei casi il vantaggio di risultare sostenibili anche nel processo produttivo. Se gli chef ne stanno progressivamente incrementando l’uso nei menu, però, qualche dubbio – e qualche reticenza – rischia di esserci ancora riguardo all’uso della cannabis in cucina nella vita di tutti i giorni, soprattutto perché non è detto che sia ben chiaro a tutti come usare la cannabis in cucina per sfruttarne pienamente le proprietà benefiche e valorizzare i propri piatti.

Una delle prime cose che vengono in mente quando si parla di cannabis potrebbe essere, anzi, l’odore forte e il caratteristico sapore che lasciano in bocca soprattutto le infiorescenze di canapa quando fumate. I meno esperti potrebbero pensare che, in cucina, ciò si traduca in un gusto un po’ troppo pungente ma la verità è che questi stessi odori e sapori possono essere sfruttati, con un po’ di sapienza, per dare un tocco in più anche ai piatti più comuni. Piatti che non saranno solo originali, gustosi e con uno sprint inedito, ma manterranno come in parte già si accennava proprietà ormai largamente riconosciute alla canapa e ai suoi derivati come quelle sazianti e regolatrici del senso della fame che possono aiutare nelle diete dimagranti. Le ricette alla cannabis sono, insomma, buone in molti sensi e nella maggior parte dei casi anche molto più semplici da realizzare di quanto si immagini.

Guida essenziale all’uso della cannabis legale in cucina

Certo, come usare la cannabis legale in cucina dipende molto da che tipo di prodotto, in che formulazione ci si trova davanti. Nei canapa shop e nei negozi online specializzati in prodotti CBD, infatti, oggi si trovano in commercio numerosi prodotti già pronti all’uso come biscotti marijuana, pasta secca, snack salati, tè e tisane alla canapa che possono semplicemente essere assunti com’è d’uso. La farina di canapa può essere utilizzata per ogni tipo di lievitato e preparazione da forno, sia salata e sia dolce. Negli impasti di questo tipo possono essere utilizzati anche i semi di canapa, meglio se prima opportunamente tritati, anche se l’uso consigliato di questi rimane soprattutto quello a crudo, come arricchitori di insalate, smoothie e yogurt. Con un po’ di familiarità con la materia allo stesso scopo possono essere utilizzati anche i cristalli di CBD, ideali anche da sciogliere in un olio vettore (di oliva, di semi, eccetera) per ottenere un olio di cannabidiolo fatto in casa. Anche quando acquistato, e nei negozi specializzati se ne trova ormai di ottima qualità, l’olio di CBD può essere utilizzato sia nella preparazione e sia per il condimento di piatti come insalate o zuppe o pesce e verdure al vapore.

Versatile è, insomma, l’aggettivo che meglio descrive l’utilizzo di cannabis in cucina. Attenzione, però, a tre errori che rischiano di inficiare i buoni risultati. Il primo è non dosare attentamente, proprio come ogni altro ingrediente, la quantità di CBD oil o di semi di canapa da utilizzare. Il secondo è non accertarsi di quanto forte sia, nel gusto e per gli effetti che produce, la cannabis: anche se è light interagisce con l’organismo umano inducendo, per esempio, uno stato di sonno e rilassamento profondo da scongiurare durante una cena in compagnia. Il terzo è non considerare che varietà diverse di cannabis hanno sapori naturalmente diversi e più o meno adatti a certe pietanze rispetto ad altre.