L’Andalusia è una delle maggiori aree di richiamo turistico della Spagna. Il suo capoluogo, Siviglia, si trova a sud-ovest del paese e ne è la quarta città più popolosa. Non si affaccia né sull’Oceano Atlantico né sul Mediterraneo, ma sul fiume Guadalquivir. È conosciuta in tutto il mondo per la sua “Feria de Abril”, una festa di primavera che si svolge due settimane dopo la Pasqua: un tripudio di luci, di musica e dei colori dei tipici abiti andalusi. Il centro di Siviglia vanta degli edifici inclusi nella lista del patrimonio UNESCO del calibro del famoso Alcazar, della Giralda, della maestosa Cattedrale e dell’Archivio delle Indie. Ma oltre alla fiera e a questi classici per chi è curioso e non ama né la folla né gli itinerari preconfezionati ci sono molte cose inaspettate da vedere. Noi cercheremo di suggerirvene alcune, ma sicuramente una volta in loco sarete voi stessi a scoprirne di altre. Va da sé che un mezzo proprio a disposizione è davvero necessario per spostamenti decisi sul momento e in totale spontaneità. Sul sito del broker Auto Europe vi aspettano, attentamente selezionate per voi, le migliori offerte di noleggio auto low cost in Andalusia e su tutto il territorio spagnolo. Potete anche avvalervi dell’opzione “one-way” scegliendo un luogo diverso per restituire il mezzo in modo da inserire Siviglia in un percorso più ampio di esplorazione della penisola iberica.

Per conoscere Siviglia in maniera alternativa o più avventurosa avete diverse possibilità: salire sulla terrazza del Metropol Parasol, meglio conosciuto come “Setas de Sevilla”, una struttura di legno di circa 26 metri di altezza con una copertura che la fa sembrare un gruppetto di funghi; salire ancora più in alto a 45 metri sulla torre belvedere “ Torre del los Perdigones”, un tempo parte di una fabbrica di pallini di piombo e dotata di una camera oscura; un tour su una carrozza trainata da cavalli; un giro in barca o addirittura in kayak sul fiume Guadalquivir; oppure noleggiare un segway o una bicicletta, perché in città vi è un bel tracciato di piste ciclabili. Le tappe obbligate sono: la piazza della Cattedrale con la Ghiralda; l’antico quartiere ebraico della Juderia con la bellissima Plaza de Doña Elvira; la meravigliosa Placa de España di forma ellittica con le sue decorazioni con le tipiche piastrelle colorate chiamate azulejos, i ponti, il canale dove si può fare un giro in barca a remi; le Setas de Sevilla che ospitano un mercato, bar e il museo archeologico; e da ultimo l’edificio forse più celebre ovvero l’Alcazar, palazzo reale in stile mudejar.

Un altro approccio che solitamente è impareggiabile per conoscere a fondo la vera anima nonché la tavola di un luogo è recarsi al mercato. Abbiamo detto tavola perché questo giro vi permetterà a ora di pranzo di provare molte tapas prelibate, che per chi non lo sapesse sono assaggini di pietanze in accompagnamento a una copa (bicchiere) di vino solitamente rosso o a bicchierini da 0.2 ml di birra chiamati cañas. Fungono da spuntino o aperitivo e quelle di Siviglia e Grenada sono annoverate fra le migliori di tutta la Spagna. Di mercati a Siviglia ne troverete ben cinque, e quello più tipico è il Mercado de Triana, un mercato gastronomico che poggia sui resti dell’antico Castello di San Giorgio. Si trova al di là del Ponte di Triana, mentre giusto prima di imboccarlo vi sono la “Lonja del Barranco”, ovvero un mercato gourmet su due piani, e il Mercado del Arenal con un locale specializzato in pietanze vegane di nome “Veganitessen”. Non lontano dal Mercado de Triana vi è il Museo della Ceramica circondato da botteghe artigiane dove si possono comprare manufatti e souvenir. In pieno centro e molto vivace da giovedì a sabato si tiene invece il “Mercado de Feria”, il più antico; il più moderno, già menzionato poco fa, si trova invece 800 metri più a nord presso le Setas de Sevilla e si chiama Mercado de la Encarnación. A fine giornata, sempre grazie al retaggio della presenza araba, si può trovare relax nel suggestivo hammam Aire de Sevilla.

Siviglia by night è riservata ad un approfondimento del giro di tapas nel tardo pomeriggio, e poi alle cene e al flamenco. Le  bodegas , tradizionali bar di tapas paragonabili alle nostre enoteche, sono luoghi accoglienti dove poter sorseggiare del buon vino e birra e stuzzicare un po’ il palato. Per una questione di gusto vi consigliamo il quartiere di Santa Cruz, la Juderia, particolarmente centrale e caratteristico, con stradine strette e quindi più fresche quando fa molto caldo, e pieno di botteghe artigiane. Fra gli indirizzi più rinomati ci sono: la Bodega Santa Cruz, meglio conosciuta come Las Columnas con buon  jamon  (prosciutto crudo), ceci con spinaci e  tortillas  di vario tipo; Las Teresas con le sue  tortillas de camarones  (di gamberi); Casa Roman con dell’ottimo pesce fritto. Altro quartiere che vi segnaliamo soprattutto per la vivacità verso sera lungo via Betis è di nuovo Triana. Qui sempre presso il mercato, alla Cerveceria Ioli fanno delle squisite  tapas  a base di pesce come i  chipirones  (polpetti). Prima di lasciare Siviglia ricordate che non potete non aver gustato altre  tapas  locali: il  pringà , un paninetto imbottito di spezzatino di carne, le  papas aliñás  (patate bollite condite), la  carillada  a base di carne stufata di guancia di maiale e le  berenjenas con miel , abbinamento insolito di croccanti fette di melanzana fritta intinte nel miele, una vera rivelazione! Se non riuscite a saziarvi o semplicemente vi è piaciuto particolarmente qualcosa potete ordinarne una porzione più sostanziosa chiamata  ración . Il bello del  tapear  comunque è seguire il proprio istinto e far caso ai bar frequentati dalla gente del posto, poi sedersi o avvicinarsi al bancone e lasciarsi sorprendere. Al ristorante i  must  sono invece il  gazpacho , il  rabo de toro  (coda del toro), le uova alla flamenca, il  solomillo  (arrosto), l’insalata di polpo detta  pipirrana de pulpo  e il  cocido andaluz  (minestra di ceci e verdure). Il troppo parlare di cibo reclama però un po’ di folclore e cultura. Se volete assistere a uno spettacolo di flamenco, prenotate una “Tarde de Flamenco” presso la Casa della Memoria, a nord del centro. Si tratta di un centro culturale specializzato situato in una villa seicentesca con un bel cortile interno.

Una volta coperte le maggiori attrazioni della città non è proprio il momento per adagiarsi, ma anzi, di salire in macchina e macinare più chilometri possibili per non tralasciare proprio nulla. Per brevi gite a soli venti minuti a nord-ovest, nel comune di Santiponce, vi è Italica, un vecchio insediamento italico parte della provincia romana Betica. Fu fondata da Scipione e vide i natali dei futuri imperatori Adriano e Traiano. Si possono visitare gli scavi archeologici con l’originario impianto cittadino; purtroppo non rimane molto perché gran parte dei materiali sono stati riutilizzati per erigere Siviglia. A mezz’ora di auto a est di Siviglia vi è anche un’altra città che giocava un ruolo importante nella provincia Betica: Carmona. Adagiata nella piana del Guadalquivir, vanta un terreno fertile e infatti commerciava e commercia tutt’ora in bestiame, olio, vino e cereali. Da visitare ci sono la necropoli romana, una lunga lista di chiese ma soprattutto la fortezza dell’Alcazár che si erge sulla Puerta de Sevilla e i resti dell’Alcazár del Rey Don Pedro.

Se avete invece tre-cinque giorni a disposizione ci sentiamo di indirizzarvi verso la Costa de la Luz, situata sull’Oceano Atlantico e in maniera speculare rispetto alla più popolare Costa del Sol affacciata sul Mediterraneo. Pernottate in bed & breakfast o in alberghi lungo la strada, magari in località più piccole e meno affollate. Anziché puntare subito su Jerez e Cadice, vi proponiamo prima una deviazione dal sapore prettamente naturalistico e piuttosto insolita per i “turisti tipo” che vengono nel sud della Spagna: il parco nazionale di Doñana, una zona umida molto estesa situata a cavallo delle province di Huelva, Siviglia e Cadice. Verrete premiati con una grande ricchezza di paesaggi, fra cui le alte dune transumanti, e di vegetazione e di fauna con la possibilità di avvistare tantissimi uccelli fra cui le aquile imperiali e le linci iberiche, entrambi specie a rischio. All’interno del parco i visitatori hanno la massima libertà di movimento, ma per capire e osservare meglio ci sono tour guidati in fuoristrada o anche in barca sul Guadalquivir. Prima di riprendere il viaggio se avete ancora un po’ di tempo passate ad ammirare nel paesino di El Rocío il Santuario di Rocío, che si trova su un importante sentiero di pellegrinaggio.

Adesso è il momento di proseguire per Jerez dove la sera potrete rifocillarvi con una gustosa cena e magari ascoltare uno spettacolo di flamenco. Il giorno dopo potrete invece fare un giro a cavallo nelle campagne di Aljarafe. E poi via verso l’oceano, perché a mezz’ora di auto vi ammicca Cadice, una città davvero spettacolare dell’Andalusia. Conta oltre centomila abitanti e ha una storia davvero lunghissima che inizia al tempo dei fenici e la vede alleata di Cartagine durante le Guerre Puniche per poi finire sotto i romani. A testimonianza di questo periodo potrete visitare il Teatro Romano, e poi passeggiare scoprendo la piazza principale Plaza Juan de Dios, la cattedrale, il mercato e la più celebre e alta delle ben 126 torri di avvistamento di Cadice, la Torre Tavira. Anche qui come a Siviglia vi è una camera oscura che permette di vedere tutto lo  skyline . A giusto coronamento del tour a piedi vi potete sdraiare a prendere il sole nella spiaggia de La Caleta. Se avete ancora energia potete continuare fino al Castillo de San Sebastian, situato su un’isoletta e quindi molto scenografico.

 

Dopo Cadice il percorso diviene assai semplice perché basta seguire la linea costiera fino alla punta estrema della penisola iberica. Una sosta bagno e pranzo a Conil de la Frontera ci sta sempre. Conil è famosa per la pesca del tonno rosso e nei vari ristoranti potrete gustare diversi piatti che lo utilizzano come base,  in primis  il tonno con sugo di cipolle ( atun encebollado ). Vi è anche una  ruta del atun rojo , iniziativa che vede la partecipazione di molti bar sia in città che nei dintorni dove vengono servite tapas incentrate sul tonno. Venti minuti più a sud va fatta una sosta a sfondo storico a Cabo Trafalgar, presso Los Caños de Meca. Questo toponimo non vi suonerà di certo nuovo perché richiama proprio la battaglia combattuta il 21 ottobre 1805 in cui spagnoli e francesi vennero sconfitti dagli inglesi capeggiati dall’Ammiraglio Nelson. La celebre Trafalgar Square a Londra celebra proprio questa vittoria. Scendete dalla macchina e dirigetevi al Faro di Trafalgar, tuttora funzionante; attenzione perché potrebbe tirare un forte vento, a seconda delle giornate, dettaglio interessante per gli appassionati di surf. La zona del capo è protetta in quanto di alto interesse marino e naturalistico.

Ora siete di fronte a una scelta: se vi piace il surf recarvi a Tarifa, la Mecca del surf, o tagliare attraverso l’interno e in un’ora giungere a Gibilterra. Un prezioso trucco arrivati a Gibilterra, è di parcheggiare la macchina a La Linea de la Concepción e attraversare a piedi la frontiera con il Regno Unito, evitando code in auto. Gibilterra è infatti un dominio inglese oltremare. Come foste a Londra potrete mangiarvi un bel piatto di  fish and chips  in un pub e poi salire in cima alla Rocca e fotografare lo stupendo panorama e le famosissime scimmie che vi si aggirano in libertà. Ricordate di nascondere bene sacchetti di cibo in borse e zaini perché se dovessero accorgersene non si farebbero remore a stapparveli via. Vedere all’orizzonte il Marocco è davvero un finale col botto. Per rientrare, comunque, già che vi siete spinti così a sud basta risalire la costa mediterranea fino a Malaga e da lì prendere un aereo. Lascerete a malincuore l’Andalusia, i cui colori e sapori non sbiadiranno mai nei vostri ricordi.

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